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Ama te stesso...


"Mi sento sopraffatto. Corro e mi muovo in un flusso continuo di frenesia e di richieste a cui rispondere, se possibile nel minor tempo possibile e con il massimo della performance. ORA, nel periodo che viviamo, mi trovo a dover gestire molteplici aspetti come casa, famiglia, lavoro, smart working e…me stesso…la parte più complicata è proprio su me stesso.”


Il non sentirsi abbastanza, non riuscire a trovare tempo per sé, ad essere COMPASSIONEVOLI verso sé stessi. Nell'era dell'ottimizzazione, in cui ci viene richiesto di adattarci rapidamente ai cambiamenti e alle novità, inseguiamo un disperato bisogno di risultati che sembrano non arrivare mai.


Cosa possiamo fare?

La risposta è sorprendente: FERMARCI.

“Sii compassionevole ... non solo con gli altri, ma a partire da te stesso”


Perché abbiamo bisogno della self-compassion?

Perché, se anche tu nella tua vita, ti ritrovi ad avere un mix di esperienze e scelte imperfette e apparentemente casuali, forse è il caso che, come me, ti fermi e soffermi su di te. Sul valore di quelle esperienze imperfette e apparentemente casuali, su cosa hanno generato IN TE, cosa SIGNIFICANO per te e verso cosa ti stanno conducendo.


Dunque, è ora che pratichi self-compassion.


A cosa mi serve?

Alcuni studiosi hanno analizzato e verificato sul lungo termine i benefici della self-compassion.


Vediamone alcuni:

- La self-compassion riduce i rischi di ansia e depressione

- La Self-compassion genera empatia verso te stesso e verso gli altri

- La self-compassion è collegata a comportamenti che promuovono la salute legati al mangiare, all'esercizio fisico, al sonno e alla gestione dello stress

- La self-compassion per gli studenti è collegata a migliori abitudini di studio, sana assunzione di rischi e raggiungimento di obiettivi a lungo termine

- La self-compassion aiuta le persone a sentirsi bene dopo le avversità, come il divorzio, il cancro o il disturbo da stress post-traumatico


Non ti basta?

Provo allora a darti qualche strumento in più, qualche spunto su come coltivare la self-compassion.

Questo perché, la self-compassion allontana i pensieri negativi, l’eccessiva assunzione di colpa e il rimpianto di scelte passate e ci permette di focalizzarci su noi stessi e sull'essere sinceramente gentili con noi stessi per scegliere il pensiero positivo.


Prova a scorrere gli strumenti dell’acronico “A.R.C.A.N.O” e alla fine, se sarai soddisfatto, potrai approfondire con noi la self-compassion.


“ARCANO”

A: Auto-dialogo positivo

Si tratta di una ricerca continua di buone notizie, provando ad accantonare tutte quelle negative che ogni giorno, specie ora, ci bombardano. Proviamo a pensare e focalizzarci sulle notizie “buone” che diffondono fiducia nell’uomo. Pensiamo agli enti benefici che ogni giorno lavorano per generare benessere, pensiamo alle specie rare di animali rimossi dalla Lista Rossa “In via di estinzione”, o ancor più banalmente, pensiamo al vicino di casa che ci ha aiutato con le borse della spesa vedendoci in difficoltà, al bambino che ogni giorno costantemente trova un motivo per stupirsi. E riscopriamo quel bambino in noi.

Ci sono molte ragioni per essere ottimisti, positivi, ma possono essere difficili da trovare in mezzo al caos.

E’ importante pensare e cercare storie positive da leggere e scoprire, perché sta diventando sempre più difficile trovare il positivo dentro di noi. Vedere il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che mezzo vuoto, richiede una disponibilità nuova, ad accettare una forma di percezione e rifiutarne un'altra. Accettare di vedere il positivo e non solo il negativo.

L'ottimismo è un atto deliberato, una scelta nella nostra visione del mondo ma, come ogni abitudine, ci vuole pratica.


R: Ridi spesso

Gli studi, hanno mostrato che la maggior parte di noi non ride molto da sola.

Dato che molte persone vivono da sole o lavorano da casa (generalmente in silenzio), questo potrebbe essere qualcosa che vale la pena affrontare. Fortunatamente, Internet è diventata una fonte incessante di divertimento, dai video sui gatti buffi, agli spettacoli televisivi a tarda notte.

Forse vale la pena contare quante volte hai riso in un giorno e perché hai riso, da cosa è originato quel sentimento: per qualcosa che hai letto? Qualcosa alla radio o solo uno di quei pensieri divertenti che sorgono dal nulla? Prendi nota di quei momenti e concediti il lusso di crearti o trovarti situazioni in cui è più probabile ridere. La risata è salutare.


C: Consiglia a te stesso

Spesso possiamo rimanere bloccati nel nostro stesso rimuginare e percorrere lo stesso pensiero e percorso, ancora e ancora e ancora. A volte, trovo utile dire a me stessa: se la mia amica chiamasse con questo mio problema "cosa le suggerirei che potrebbe provare come soluzione?".

Quando riformulo la situazione attraverso la mia amica, improvvisamente non è più un mio problema e questo mi permette con più facilità di trovare visioni nuove, prospettive diverse e soluzioni generative “fuori dagli schemi”.

Se altri cercano e apprezzano la mia opinione, deve valere qualcosa, no? E allora perché non tenerlo a mente anche quando siamo noi stessi a chiederci aiuto? Perché non ascoltarci e aiutarci a trovare ALTRE soluzioni allo stesso problema?


A: Asseconda le sfide

Ogni giorno incontri e trovi piccole sfide, dalla più banale alla più complesse. Puoi iniziare la giornata con una lista di “cosa da fare” o buttandoti a capofitto nella giornata senza un percorso e piccoli obiettivi accogliendo ciò che la giornata genera, ma il suggerimento è, qualunque strada tu scelga di intraprendere la mattina, fallo con self-compassion.

Cosa intendo? Percorri quella strada con tranquillità, scegli percorsi e modalità che ti facciano sentire BENE, non sopraffatto o frustrato o colmo da incombenze pesanti e stressanti. Scegli la creatività e prova soluzioni nuove. Prova a fare meno, e a "performare" meglio. Trova le priorità e osserva quanto tempo ti richiedono, come puoi incastrare queste esigenze. Ma fallo col sorriso e con la consapevolezza che se non riesci a svolgerle tutte, sarai comunque sereno e col cuore leggero.

Questo elimina molta ansia e stress. Invece di obbligarti davanti al computer, cercando di scrivere e finire quel report, compito, articolo, potrai fermarti, prenderti del tempo in giardino, per una camminata, per un caffè, svagarti lasciando che le idee fluiscano da sè. Potrai chiamare un amico per alcuni suggerimenti o leggere una rivista o un giornale che ti piace, creare mappe mentali o schemi che ti aiutino, ma cercando sempre nuovi modi di affrontare la situazione.


N: Naviga l’ottimismo

Chiunque di noi ha un amico particolarmente stressato oppure siamo proprio noi quelli stressati, ma resistiamo con la paura di soccombere se “mi prendo del tempo”.


Proviamo allora ad applicare un semplice percorso mentale: TIE.

T – temporary: Ogni problema o difficoltà è temporanea. La domanda a cui rispondere è “per quanto tempo?” In che modo i miei problemi sono temporanei? Questo è già un aiuto, perché anche se a breve termine la sfida può sembrare devastante o impossibile, i risultati si dissiperanno naturalmente con il tempo e la sfida diventerà via via “normale”.

I – Isolated: Molti dei nostri problemi sono isolati; anche se sembrano tanti e gravano come un macigno sulle spalle percependoli tutti insieme, spesso sono uno scollegato dall’altro, uno indipendente dall’altro. Ecco quindi, che, se analizzati come situazioni singole, circoscritte, sentiremo meno lo stress e avremo più forza per valutarli e trattarli con calma.

E – Effort: Queste valutazioni circoscritte richiedono uno sforzo concentrato, attenzione e dedizione. Ci richiedono di FARE qualcosa, di concentrarci sul problema senza farci inglobare da esso ma gestendo piano piano ciò che ci accade nel profondo e trovare soluzioni. Può essere, chiedere aiuto, unirsi ad un gruppo, fare nuove amicizie, fare meditazione, uscire con gli amici, leggere, correre…qualsiasi cosa generi ottimismo in voi.


O: Onora i momenti speciali

Ti trovi in un bosco, in cima ad una montagna o su una spiaggia a goderti il mare MA…vieni interrotto dallo smartphone che suona, da una musica lontana, dai pensieri fastidiosi e ripetuti…

Per molti di noi, i momenti più felici della vita minacciano di scivolare via quasi inosservati. I matrimoni sono stressanti, oltre che gioiosi. Le nascite sono dieci volte amplificati, sotto entrambi gli aspetti. Tenere una conferenza o un incontro importante, può sembrare una passeggiata sul filo del rasoio in cui il nostro unico obiettivo è arrivare alla fine senza commettere errori. Organizzare una festa dovrebbe essere un'opportunità per connettersi e divertirsi con i nostri amici, ma siamo distratti dal fatto che il piatto che cucineremo abbia abbastanza sale o che ci sia abbastanza parcheggio per tutti.



"Prestare attenzione all’ ADESSO" ha applicazioni illimitate, ma consiglierei tutti quegli eventi speciali e unici come momento per iniziare a praticare l’attenzione. All’osservazione precisa e dettagliata.

A cosa provo, cosa indossano gli altri? Quali espressioni facciali stanno facendo? Come sembrano sentirsi?

O in viaggio? Quante volte hai guardato fuori dal finestrino, semplicemente guardando il paesaggio.

Ci sembra la cosa più naturale da fare, ma voglio darti questa visione: stai lì e inspira - presta attenzione ora. Segna questa esperienza come diversa dalle altre; dargli una qualità luminosa e attenta che imprimerà il luogo nella tua mente. Ammira ogni aspetto del panorama che hai di fronte, osserva i profili delle case, i giardini, l’erba, la strada.. o in altri contesti, osserva e gustati lo spettacolo di balletto, la recita di tuo figlio, dagli un nuovo sapore, non il semplice “devo farlo” o l’etichetta di “ho quell’impegno”: respirane l'unicità, qualunque essa sia, e decidi di concentrarti esclusivamente su ciò che hai di fronte.


In quei momenti, non possono esserci preoccupazioni per il passato o il futuro, perché non hanno a disposizione spazio nel nostro cervello per essere elaborate perché tu sei li, di fronte a quell’evento e solo quell’evento ti pervade e ti genera del nuovo.


Ecco la self-compassion: godere a pieno di ciò che ti circonda in quel momento, per te e solo per te. Creare significati nuovi che generano benessere e riempiono di ottimismo. Generare spazio alla felicità e lasciare le ansie e i timori delle preoccupazioni quotidiane circoscritte.

Siamo umani e quindi, a differenza di un computer, non possiamo essere ottimizzati e programmati per ottenere SEMPRE le prestazioni più efficienti. Ma se invece di lamentarci delle nostre facoltà e abitudini non ottimali, scegliessimo di celebrare la nostra creatività, di ridere, di connetterci con gli altri e con noi stessi e di essere orgogliosi di ciò che generiamo?

Creeremmo benessere per noi e per gli altri. La self-compassion deriva in parte dal saper chiudere la porta alle voci negative: riconoscerle, categorizzarle o etichettarle, e poi ascoltare qualcos'altro: il canto degli uccelli, la musica, la radio o le voci positive che ci dicono di andare avanti, e che tutto con un po 'di sforzo ed energia da parte nostra potrà essere migliore.

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Se ti ha interessato l'articolo, scopri altro sulla self-compassion e inizia subito ad allenarla o costruirla.

Se ti sei riconosciuto in alcuni aspetti di questo articolo, iscriviti al webianr gratuito e totalmente interattivo dove TU sarai protagonista del TUO percorso e delle TUE abilità.

Si terrà il 5 Dicembre 2020 dalle ore 15 alle 16.30.



Ambra

Anna

Gea11



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